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Vinitaly Special Edition: buone speranze per il settore enologico

27 Ottobre 2021
- Di
Viola
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Tempo di lettura: 2 minuti

VINITALY SPECIAL EDITION - Dato il particolare momento che stiamo vivendo Vinitaly ha deciso di tornare con una Special Edition dal 17 al 19 ottobre, sempre a Verona. Nonostante il ritorno in sicurezza e dopo due anni di assenza è stata una versione ridimensionata con 3 padiglioni e 400 cantine, contro le 3.000 delle passate stagioni. In più non erano presenti i soliti appassionati del settore ma solamente operatori. Si è però colto l’occasione per focalizzare questa edizione sul business.

Il mercato vinicolo dopo la crisi sanitaria

A inizio emergenza sanitaria Roca Blasco, direttore generale dell’Oiv (organizzazione vinicola internazionale), ha condotto un’indagine per cui il 2020 avrebbe portato una perdita per il settore vinicolo pari al 35% per le vendite e del 50% per il valore generale del comparto.

Durante il Vinitaly Special Edition è invece emerso che la situazione, in seguito al lockdown, non è stata così catastrofica. Infatti, sia per l’Italia che per gli altri paesi esteri, si è registrata una perdita per un  valore di circa il 2,5%. I luoghi di maggior consumo di vino, come bar e ristoranti, non erano accessibili, come anche gli eventi ad hoc. Ad essere aperti erano però supermercati e rivenditori online che hanno permesso al vino di raggiungere le case dei consumatori. Questi hanno riscoperto il piacere di gustare questa bevanda e usarla per accompagnare pranzi e cene con amici, una volta possibile, al posto degli ormai tradizionali aperitivi.

Al Vinitaly Special Edition spazio per la viticoltura bio

Se durante il lockdown le entrate per il settore vinicolo provenivano principalmente dai supermercati adesso sono tornati a lavorare anche bar e ristoranti che producono entrate anche maggiori rispetto al periodo precedente il 2020. Negli ultimi due anni è cambiata anche la tipologia di vino consumato:

“Mentre durante la pandemia il mercato si è orientato sui vini storici e conosciuti che portavano un elemento di sicurezza in un mondo sottosopra, adesso gli operatori sono alla ricerca soprattutto di qualcosa di nuovo e diverso. Quasi un modo per lasciarsi alle spalle il recente passato.”

Questo è quanto afferma Lorenzo Biscontin, AD di Labhornet, presente al Vinitaly Special Edition. Riporta inoltre come fosse stata allestita, all’interno della fiera, un’area tutta dedicata al settore dei vini biologici. Questo è testimone del fatto che non sia più una “nicchia limitata a pochi appassionati iper-ecologisti, ma una delle tendenze che stanno definendo il futuro della viti-vinicoltura italiana”. In Italia, dati del 2019, riportano come siano 107.143 gli ettari di vigneto biologico. Con questi numeri il Bel Paese si aggiudica il primato di maggior superficie di vigneto coltivato secondo le regole dell’agricoltura biologica. Ma questi dati sono propensi a crescere sempre più nel futuro prossimo.

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