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Procrastinare e pre-crastinare, due facce della stessa medaglia

19 Maggio 2022
- Di
Parvin
Tempo di lettura: 3 minuti

PROCRASTINARE PRE-CRASTINARE - Ammettilo, quante volte sei arrivato a fine giornata senza aver concluso una beneamata cippa fritta? Quante volte ti sei ripromesso di essere più disciplinato, salvo poi ripetere puntualmente gli stessi maledetti errori? Quante volte hai desiderato raggiungere quell’obiettivo, ma durante il cammino hai perso la forza di volontà per farlo? Quante volte ti è capitato di sapere esattamente cosa dovevi fare e non lo hai comunque fatto? Questa è l’essenza dell’atteggiamento anti-procrastinazione. Come possiamo solo sperare di ottenere risultati degni delle nostre potenzialità, se continuiamo a rimandare sempre a domani?! Prima ci convinceremo che rimandare i nostri impegni, i nostri progetti, i nostri sogni significa negarci la possibilità di una vita piena e felice e prima impareremo ad ottenere i risultati che abbiamo sempre desiderato. 

“Per essere preparato domani, devi fare del tuo meglio oggi.” - H. Jackson Brown Jr. 

Hai mai sentito parlare di pre-crastinazione?

Nel corso della mia gravidanza, mi sono resa conto che la gestione che non esiste solo la procastinazione. Infatti in quei nove mesi spesso ho pre-crastinato alcune azioni, come ad esempio quella di procurare oggetti per la futura nascitura che forse utilizzerà solo parecchi mesi dopo la sua nascita!

In sintesi, precrastinare significa fare cose prima di quanto sia realmente necessario, anche se ciò comporta un maggior dispendio di tempo ed energia, semplicemente per la sensazione di averle portate a termine e aver fatto il proprio dovere.

Il pericolo principale della precrastinazione però, a differenza della procrastinazione, è che non viene percepita come un pericolo, bensì come una forma di organizzazione! In realtà questa è parente della procrastinazione, che ti porta a crearti un giorno indaffarato mettendo nella lista di cose da fare attività piccole o di poca importanza, la cui esecuzione però ci fa sentire di aver occupato il nostro tempo e di essere stati impegnati!

Tutto questo è inutile! Assumiamo il controllo e fermiamo questa parte sadica di noi stessi che ci fa sprecare energia per nessuna buona ragione! Inizia ora con qualcosa di importante e ad alta priorità! Non rimandare a domani! Le cose importanti che lasci da una parte crescono e diventano più complesse da affrontare!

Gestisci il tempo in modo efficente

“Il lavoro si espande in modo da riempire il tempo a disposizione per il suo completamento.” - legge di Parkinson

Il che significa che se hai a disposizione una settimana per portare a termine un determinato lavoro, quel compito richiederà una sola settimana per essere portato a termine. Ma se invece per lo stesso lavoro tu avessi a disposizione due mesi, impiegheresti due mesi per portarlo a termine. 

La pressione di una scadenza imminente ti spinge a completare un compito nel tempo che ti è dato. Se non ci sono tempistiche che vincolano lo svolgimento di un certo lavoro, quel lavoro potrebbe richiedere un tempo indeterminatamente lungo per essere portato a termine. 

Quindi, più tempo ti dai per finire un lavoro, più quel lavoro richiederà tempo per essere finito.

Più tempo ti viene dato, più importante ti apparirà il compito. Un compito che deve essere completato nel giro di un’ora, non è percepito importante, ma un compito che è previsto richiedere 2 mesi per essere finito, diventerà una mostruosità mentale. 

Anche la complessità aumenta in relazione al tempo assegnato: Maggiore è il tempo assegnato, migliore sarà la qualità percepita del compito svolto, come maggiore sarà anche la quantità di tempo che la tua mente riterrà essere necessaria per svolgerlo, rendendolo eccessivamente complesso e difficile. È possibile sfruttare la legge di Parkinson per portare benefici di produttività e aumentare l’efficienza complessiva nella vita quotidiana!

“Nessun occhio infatti ha mai visto il sole senza diventare simile al sole, né un'anima può vedere la bellezza senza diventare bella.” - Plotino, filosofo neoplatonico

3 tecniche per combattere la pigrizia 

A volte, però, è difficile combattere la pigrizia, o trovare la leva per sradicarsi dalle nostre abitudini negative. A volte ci lasciamo semplicemente distrarre lungo il nostro cammino. Spesso a bloccarli sono le storie che ci raccontiamo. 

Se vogliamo un cambiamento radicale e dirompente nel modo in cui affrontiamo le nostre giornate, dobbiamo intervenire su 3 elementi:

1. Adotta una Strategia efficace

“Per avere ciò che non hai mai avuto, devi essere disposto a fare ciò che non hai mai fatto.”

Rivedi la tua strategia e impegnati per un tempo predefinito nell’applicarla. Adotta una sfida di 90 giorni, ad esempio! 

2. Fai attenzione alla Storia che ti racconti

Hai presente quel chiacchiericcio mentale che hai in testa e che puntualmente sfodera decine di ottime scuse per cui NON dovresti fare ciò che è necessario per raggiungere i tuoi traguardi?

…il cambiamento è sempre percepito come rischioso dalla nostra mente: quando a bloccarci e a renderci pigri è la storia che ci raccontiamo, ancor prima di modificarla, prendiamo consapevolezza di questo nostro dialogo interiore.

3. Cambia il tuo Stato (fisico e mentale)

“Mens sana in corpore sano.” Oltre a liberarci della pigrizia dalla nostra mente, la dobbiamo spazzare via anche dal nostro corpo: rivedi la postura, fai attività fisica, nutri il corpo in maniera sana.

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