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La dislessia è un ostacolo per imprenditori e uomini d’affari?

6 Maggio 2021
- Di
Viola
Categorie:
Tempo di lettura: 5 minuti

DISLESSIA IMPRENDITORI UOMINI AFFARI - Per la maggior parte delle persone, leggere, scrivere e far di conto sembrano attività naturali e automatiche. Purtroppo però non è così’ per tutti. Ci sono infatti molte persone le per quali un’attività così apparentemente semplice risulta una montagna altissima e impervia da scalare. Questo perché esistono dei disturbi dell’apprendimento che fanno confondere le lettere e/o i numeri sul foglio. Fino a pochi anni fa però non si sapeva dell’esistenza di queste problematiche e che ne soffriva era etichettato come svogliato o primo di intelligenza. Per questo poi se nel periodo post scolastico otteneva risultati eccezionali faceva molto scalpore. Infatti non sono rari i casi di dislessia tra grandi luminari, scrittori, imprenditori e uomini d’affari. Ma entriamo più specificamente in merito alla questione, partendo dalle definizioni.

La dislessia e tutti gli altri DSA

La dislessia è un disturbo specifico della lettura che rientra nella categoria dei cosiddetti DSA. I DSA altro non sono che i disturbi dell’apprendimento. Questi disturbi dell’apprendimento esito da sempre, ma solo in tempi recenti si sta cominciando a riconoscere l'importanza e si sta intervenendo per andare in contro ai ragazzi che ne soffrono. Tra i DSA rientrano, oltre la dislessia:

  • la disgrafia, disturbo specifico della grafia che si manifesta con una difficoltà nell'abilità motoria della scrittura;
  • la disortografia, disturbo specifico della scrittura che si manifesta con difficoltà nella competenza ortografica e nella competenza fonografica
  • la discalculia, disturbo specifico delle abilità di numero e di calcolo che si manifesta con una difficoltà nel comprendere e operare con i numeri.

Come si legge nel sito dell’AID (Associazione Italiana Dislessia):

“Questi disturbi  dipendono dalle diverse modalità di funzionamento delle reti neuronali coinvolte nei processi di lettura, scrittura e calcolo. Non sono causati né da un deficit di intelligenza né da problemi ambientali o psicologici o da deficit sensoriali.”

Questo ci fa capire quanto i luoghi comuni che aleggiano intorno alla dislessia e tutti gli altri DSA siano sbagliati. Infatti sia per alcuni componenti del settore scolastico che per i familiari i bambini questi disturbi sono solo un alibi per giustificare una mancanza di intelligenza, o la mancanza di voglia di impegnarsi e fare anche il minimo necessario.

I dati della dislessia tra i ragazzi, imprenditori e uomini d’affari

Si legge dal Ministero dell’Istruzione che per l’anno scolastico 2017-2018, gli alunni nelle scuole italiane con Disturbi Specifici dell’Apprendimento sono 276.109. Se si vanno a guardare anche i dati degli anni precedenti e si fa un confronto si nota che si è passati dallo 0,7% nell’anno 2010-2011 al 3,2% sul totale degli alunni nell’ultima rilevazione. In Europa la European Dyslexia Association (EDA) stima la prevalenza generale dei soggetti con dislessia tra il 9% ed il 12% della popolazione.

I dati però fanno riferimento solo ai ragazzi presenti nelle scuole con diagnosi certificata. Chi però vive il mondo della scuola da vicino fa sapere che ci sono molti studenti per che soffrono di questi disturbi ma verso i quali non è arrivata nessuna certificazione. Questo perché se da una parte c’è un incremento della consapevolezza riguardo ai DSA, allo stesso tempo sono ancora troppo radicati i pregiudizi, che vi aleggiano intorno.

Tra questi quello più radicato riguarda il fatto che chi ha questi disturbi non è intelligente, è svogliato e manca di volontà. Non c’è niente di più sbagliato. Infatti altri dati dimostrano come moltissimi tra i luminari, grandi ricercatori, imprenditori e uomini d’affari hanno sofferto di dislessia o altri disturbi dell’apprendimento.

Sono celebri, per citarne alcuni, i casi di:
  • Erin Brockovich - impiegata legale, attivista socio ambientale, dalla cui vita è stato tratto anche un film;
  • John Chambers - CEO di Cisco;
  • Cath Kidston - designer e imprenditrice;
  • Paul Orfalea - fondatore di FedEx Kinko
  • Louis Rosenberg - imprenditore americano, autore, sceneggiatore, inventore e professore;
  • Charles Schwab - fondatore della società di brokeraggio statunitense.
E poi ci sono coloro che non hanno bisogno di presentazioni:
  • Fratelli Wright (Wilbur e Orville) - ingegneri, inventori e aviatori statunitensi;
  • Emile Zola - scrittore, giornalista, saggista, critico letterario e fotografo francese;
  • Nikola Tesla - scienziato e ingegnere;
  • David Rockefeller - uomo d'affari e filantropo americano;
  • Isaac Newton - matematico, fisico, filosofo naturale, astronomo, teologo e alchimista inglese;
  • Guglielmo Marconi - fisico, inventore, imprenditore e politico italiano;
  • Ingvar Kamprad - industriale fondatore di IKEA;
  • Steve Jobs - co-fondatore di Apple Inc.;
  • Galileo Galilei - scienziato, scrittore;
  • Victor Hugo - poeta, drammaturgo, saggista, scrittore, aforista, artista visivo, statista, politico e attivista per i diritti umani francese;
  • Walt Disney - imprenditore, produttore cinematografico, regista e animatore statunitense;
  • Albert Einstein - fisico e filosofo tedesco;
  • Neil Bush - uomo d'affari e figlio di George HW Bush.

L’app Gary per aiutari chi soffre di dislessia

Nonostante questi esempi però per molti soggetti la dislessia e i vari DSA possono costituire un ostacolo difficile da superare. Per questo molti sono gli aiuti su cui possono contare. Tra questi c’è “Gary, Gaze And Read it by Yourself”, una app per la lettura assistita che unisce la lettura ad alta voce con l’eye tracking. Quest’ultima altro non è che una metodologia scientifica che consente di comprendere le intuizioni della mente umana. Grazie a questa integrazione tra tecnologia e metodologia scientifica la Fondazione Bruno Kessler in collaborazione con il Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive dell’Università di Trento hanno dato vita all’app Gary.

GARY

lo strumento è calibrato direttamente da chi legge, con una tecnica di auto-adattamento automatica della velocità di lettura basata sullo sguardo dell’utilizzatore. Infatti grazie all’eye tracking Gary interpreta lo sguardo del lettore permettendo la sincronizzazione della velocità di lettura dell’individuo con quella delle parole ad alta voce data dalla tecnologia.

“Sfruttando tale principio, GARY individua lo sguardo del lettore sul testo digitale mostrato a video, monitorando se il bambino stia effettivamente guardando la parola che segue, che a quel punto viene evidenziata per facilitarne la lettura. Se il bambino interrompe la lettura o viene distratto, muovendo quindi lo sguardo in altre direzioni, la riproduzione del testo ad alta voce viene interrotta. GARY, in questo modo, cattura l’attenzione del lettore, che torna a rimanere concentrato sul testo.” Ci spiegano su Ingengeria Biomedica.

Questo meccanismo di funzionamento permette quindi a chi ne fa uso di vivere un’esperienza completamente personalizzata, che va di pari passo con le esigenze di ognuno. Così facendo, chi segue questi soggetti a modo di conoscere meglio le problematiche e i punti di forza di ognuno e indirizzare le tecniche di apprendimento che più fanno al caso suo.

Gary, uno strumento per la dislessia e per chi vuole imparare una nuova lingua

I risultati ottenuti dallo studio di Gary hanno evidenziato quanto questo tipo di meccanismo sia utile anche per coloro che vogliono imparare una lingua straniera. Specialmente nel caso in cui sia una lingua in cui il suono delle parole non corrisponde alla grafia delle stesse. Gary quindi potrebbe tornare utile non solo agli studenti, ma anche a coloro che motivi di lavoro hanno bisogno di conoscenze linguistiche elevate.

Arrivati a questo punto spero che abbiate compreso un po’ meglio la dislessia e tutti gli altri disturbi specifici dell’apprendimento, ma se ancora non li avete compresi a pieno vi consiglio di ascoltare questa canzone.Per conoscere altri requisiti fondamentali per essere un buon imprenditore, clicca qui. 

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