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Il metaverso non sostituirà la vita vera

25 Ottobre 2021
- Di
Rossano
Tempo di lettura: 4 minuti

METAVERSO - Ma possibile che non si capisca che la realtà virtuale non sostituirà la vita vera? Il Metaverso riproduce tutto ciò che è presente nella vita reale ma non lo esclude, anzi lo rende più accessibile.

L’origine del Metaverso

Nel mondo dei social e della tecnologia in generale un argomento molto attuale e caldo è quello del “Metaverso”. Si tratta di un progetto che Mark Zuckerberg vuole realizzare nell’immediato futuro, ma un concetto che esiste nella nostra cultura già dai primi anni novanta.

La paternità del termine metaverso è infatti attribuita a Neal Stephenson, che usa questo vocabolo nel suo romanzo fantascientifico Snow Crash, del 1992. Il romanzo è ambientato in un mondo parallelo dove le persone possono interagire tra di loro e con lo spazio circostante attraverso avatar in 3D. All’interno di questo mondo parallelo, rappresentato come una sfera nera, ogni persona con il proprio avatar è in grado di costruire in 3D tutto, dalle case, ai parchi, dagli uffici, ai negozi. Non solo, all’interno del Metaverso ha la possibilità di vivere una vita completamente identica a quella reale.

Il Metaverso oggi

Dagli anni novanta ad oggi il termine è stato più volte ripreso, specialmente nel settore dei videogiochi come Fortnite, ma è stato Mark Zuckerberg a dare una prospettiva più reale al mondo virtuale. Il CEO di Facebook ha affermato di voler dar vita a “un internet incarnato, in cui invece di limitarsi a visualizzare contenuti, ci sei dentro”. L’idea è quella di avere accesso ad un luogo virtuale in cui però poter sperimentare tutte le occasioni che si presentano nella vita reale, come se vi fossimo fisicamente. Ad interagire per conto nostro sarà però un avatar, o nella versione più aggiornata, la nostra stessa proiezione olografica. Quello che fa in sostanza è riunire in un unico posto più tecnologie che riguardano il settore delle e-mail, videoconferenze, blockchain, videogiochi, streaming, tecnologia immersiva 3D. Nell’immaginario del suo ideatore moderno il metaverso rappresenta il “big step” della rivoluzione digitale.

Nel progetto di Zuckerberg il metaverso sarà “una visione che comprende molte aziende”. Tutti potranno abitare questo luogo, ma nessuno lo possederà. Accessibilità e interoperatività saranno le parole chiave a guida del metaverso. Tutti potranno creare, sviluppare contenuti ed essere presenti compresi musei, biblioteche, piazze, giardini, negozi.

Molte aziende hanno cominciato a investire

Per poter rendere l’esperienza ancora più immersiva Zuckerberg nel 2014 ha acquistato il produttore di device VR Oculus per 2 miliardi di dollari. Così facendo vuole cercare nel tempo di rendere il costo di questi dispositivi più economico e accessibile. Oltre a questo, le notizie dicono che Facebook stia investendo 5 miliardi all’anno per dare vita a tutte le tecnologie necessarie a questo progetto. Ma per il suo CEO i ricavi, una volta che il metaverso sarà online, non arriveranno dalla vendita dei dispositivi, ma dalla partecipazione di più persone possibili, che condivideranno la propria economia con quella del metaverso.

Notizia recente riguarda le opportunità di lavoro che Facebook ha in progetto di mettere a disposizione. Una nota ufficiale emessa domenica 17 ottobre 2021 riporta infatti che solo nell’Unione Europea verranno garantiti da Metaverso 10.000 milioni di posti di lavoro, per figure come ingegneri altamente specializzati, ma non solo. Infatti nella nota si legge l’intenzione da parte di Facebook di investire “nel potenziale del talento tecnologico europeo”.

Ad investire non è solo il colosso social più famoso al mondo. Sono molteplici i settori che vogliono farsi trovare pronti. Tra questi troviamo le compagnie telefoniche, l'industria dei videogiochi con Epic Games e il suo Fortnite in vantaggio sulla concorrenza. Ma anche il mercato delle aziende un po’ più piccole sta scoprendo le opportunità che il metaverso offre e ci sono già aziende in grado di farsi trovare pronte quando questo diventerà realtà.

Il Metaverso non minaccia il mondo reale

Se da una parte ci sono molte aziende entusiaste di far parte del progetto Metaverso, ci sono anche molte realtà che gli muovono critiche. La paura principale è quella che un giorno ci si ritrovi a vivere seduti davanti a dispositivi con le nostre riproduzioni 3D a muoversi e interagire per noi. La pandemia che abbiamo mostrato ci ha insegnato come sia semplice comunicare anche senza incontrarsi e quanti vantaggi questo porta portare. Allo stesso tempo però ci ha anche dimostrato quanto sia importante per ognuno di noi il contatto ravvicinato e la condivisione reale di spazi ed esperienze.

Il Metaverso, come tutta la tecnologia legata alla realtà virtuale 3D, non vuole sostituire la vita reale, quella che compiamo all’esterno e che comporta anche il contatto fisico. Il vero scopo della realtà immersiva è quello di sostenere la vita reale, portando sul mercato alternative che permettono di andare a coprire delle mancanze. Per esempio penso a tutte quelle realtà lavorative con pochi strumenti finanziari a disposizione. Per loro acquistare uno spazio all’interno di un Expo o di una fiera in presenza è spesso proibitivo. Ciò però è limitante perché non offre loro la possibilità di ampliare i propri confini lavorativi. Al contrario investire in uno spazio all’interno di un expo virtuale è alla portata di tutti i portafogli aziendali. Così si possono raggiungere clienti in ogni parte del mondo, incrementando le possibilità di crescita del proprio ROI.

Un evento ibrido va a costituire quindi un’opportunità per la vita vera e offre un’interazione ottimale tra vita reale e realtà virtuale. Il metaverso si inserisce in questa concezione andando a riunire in un unico luogo e implementando tutto quello che già abbiamo a disposizione e di cui abbiamo già fatto un’esperienza positiva. Questo concetto inoltre si può applicare a molti ambiti anche al di fuori del settore lavorativo.

Apertura a nuove opportunità

Voglio concludere con una frase presente nella nota di Facebook firmata Nick Clegg, vice presidente global affairs, e Javier Olivan, vice presidente central product services:

“Il Metaverso si basa sull’idea che rafforzando la sensazione di “presenza virtuale”, l’interazione online può diventare molto più vicina all’esperienza che si ha con le interazioni di persona. Il Metaverso ha il potenziale di aiutare a sbloccare l’accesso a nuove opportunità creative, sociali ed economiche.”

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