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Hamid-Reza Khoyi: “Obiettivo decarbonizzazione: il nucleare fa parte della soluzione”

4 Gennaio 2023
- Di
Hamid
Tempo di lettura: 4 minuti

La crisi climatica prima, la guerra in Ucraina dopo, ci hanno portati a riflettere maggiormente sul tema del nucleare. Non ne parlo in termini di arma di distruzione, ma come possibile fonte di energia. Le controversie su questo possibile impiego sono molteplici e quasi tutte legate alla sicurezza degli impianti. Sono vivi nel ricordo di molte generazioni ancora in vita i disastri di Chernobyl e di Fukushima. Ma è ancora valido, oggi, utilizzare questi esempi per fare dell’ostruzionismo all’utilizzo del nucleare come fonte di energia pulita? Proviamo a parlarne insieme. 

Global Warming

Gli accordi di Parigi hanno stabilito che ogni Nazione - ma anche i singoli - deve impegnarsi ad attuare piani che ci permettano di mantenere il global warming sotto 1,5° entro il 2100. Nonostante questo cresce sempre più la paura che le temperature raggiungano il punto di non ritorno tra il 2023 e il 2052. Per questo sono stati intensificati gli sforzi, anche da parte dell’ONU stesso, per trovare quelle che sono le soluzioni, ritenute migliori, per raggiungere il prima possibile gli obiettivi dell'Agenda 2030 in fatto di clima. 

L’IPCC, cioè Intergovernmental Panel on Climate Change, ovvero l’organo dell’ONU che si occupa di valutare la ricerca scientifica in merito al cambiamento climatico, nel 2018 ha quindi pubblicato il “Global Warming of 15°C”. Si tratta di un report basato su 6 mila studi differenti, da cui sono emersi quattro scenari possibili e attuabili, riportati da "L'Avvocato dell'Atomo".

1- Scenario dell’efficienza:

"La domanda di energia cala grazie all’efficientamento dei processi sociali, tecnologici e aziendali entro il 2050. Rimane solo da riforestare. 

2- Scenario della sostenibilità:

Prevede un aumento dell’uso di energie sostenibili e low-carbon, della cooperazione internazionale; pattern di consumo sostenibili e utilizzo di Bioenergy con carbon capture & storage (BECCS).

3- Scenario realistico

Una via di mezzo: la crescita tecnologica e sociale continuano ai ritmi attuali seguendo cicli storici. Le emissioni si riducono cambiando il modo di produrre energia. 

4- Scenario turbo

Crescita globale intensiva. Si inquina a manetta. Come si riducono le emissioni? Con un utilizzo massiccio di tecnologie BECCS e CDR (Carbon Dioxide Removal). 

Cosa hanno in comune questi scenari? Tutti prevedono un aumento dell’uso dell’energia proveniente dal nucleare: dal 59% al 106% entro il 2030; dal 98% al 501% entro il 2050. "

Hamid-Reza Khoyi: “Obiettivo decarbonizzazione: il nucleare fa parte della soluzione”

Il “Global Warming of 15°C” non fa riferimento solamente all’energia nucleare, ma parla anche delle fonti di energia rinnovabili. Sì perché il nucleare non è La Soluzione alla decarbonizzazione ma fa parte delle soluzioni. Il suo utilizzo non potrà, ovviamente, essere esclusivo, ma condiviso. Infatti, sia il nucleare che le rinnovabili hanno dei limiti. 

Partiamo dalle rinnovabili

Sono fonti di energia allenatore e non disponibili in tutto il pianeta. Ad esempio le fonti idrologiche sono limitatamente disponibili e da sole sono insufficienti a soddisfare il fabbisogno energetico. Per quanto riguarda le biomasse possono invece portare ad un effetto contrario: aumentare il nostro impatto sull’ambiente. Se i gestori di impianti sono più attenti al profitto che al benessere dell’ambiente potrebbero provocare una deforestazione massiccia per aumentare i ricavi.

Il nucleare

Il nucleare è in grado di coprire dal 20 al 70% del fabbisogno di energia. Già questo dato ci mostra come da solo non possa coprire l’intera richiesta, anche se si tratta di numeri nettamente superiori rispetto alle rinnovabili prese singolarmente. La vecchia generazione di reattori però ha bisogno di un ingente numero di risorse idriche per funzionare e questo la rende inutilizzabile e altamente pericolosa in quelle zone a rischio sismico e idrogeologico. 

Il connubio tra energia rinnovabile e nucleare però non dovrebbe nascere solo per sopperire alla mancanza di una o dell’altra. Possono essere usate insieme anche per aiutare l’una ad incrementare l’utilizzo dell’altra. Ad esempio, si fa molta fatica ad ottenere i permessi per la costruzione di nuove dighe da utilizzare per creare bacini artificiali per produrre energia idrica.

Se avessimo più centrali nucleari, potremmo utilizzarle, ad esempio, per rifornire quelle già esistenti attraverso sistemi di pompaggio alimentati con energia proveniente dal nucleare. In questo modo si creerebbe un circolo di produzione green che esclude definitivamente l’utilizzo del carbon fossile e fornisce un quantitativo di energia sufficiente. 

Le controversie intorno all’energia nucleare

Le maggiori obiezioni che girano intorno all’energia nucleare, riguardano principalmente due aspetti: la sicurezza e lo smaltimento delle scorie. 

Quando si parla di sicurezza, chi muove obiezioni, sembra alzare un muro che non gli permette di guardare oltre. E cosa c’è oltre? La crescita tecnologica. Stiamo, infatti,  condannando dei sistemi che oggi si basano su centrali di 50 anni fa e non si guarda al progresso e all'evoluzione fatta. Non possiamo basarci sugli errori del passato.

Ci sono state delle stragi - verissimo - ma provengono da errori che ci hanno permesso di imparare. Negli ultimi decenni la tecnologia ha fatto grandi passi in avanti. Le centrali di oggi sono molto più protette e sicure tanto che, adesso, lo scopo degli studi, si concentra sul renderle più piccole, in modo da occupare meno spazio sul territorio. 

Le centrali, in futuro, potranno anche occupare meno spazio, ma c’è bisogno che qualcuno conceda quello spazio per poterle impiantare. In Italia, ad esempio, sono molti i luoghi individuati per poter accogliere una centrale nucleare, ma nessuno vuole renderli disponibili. Perchè? Tutti hanno paura delle scorie radioattive. Non ho le competenze tecniche per potervi dare tutte le spiegazioni di cui avreste bisogno, quindi vi invito a leggere questo approfondimento dell’Associazione Italiana Nucleare, che parla proprio dei rifiuti nucleari.  

Quello che posso dire è che non possiamo giocare allo scaricabarile con la salvaguardia del pianeta. 

Cambiare idea! 

Non è mai troppo tardi per cambiare idea. Vi faccio l’esempio della Svizzera. Qui ci sono quattro impianti nucleari attivi ed è stato deciso che entro il 2025 andranno chiuse tutte. Per il momento solo una è stata disattivata, ma solo nel 2034 potrà essere utilizzata l’area della centrale dismessa.

Per le altre 3 non sappiamo ancora nulla ed è molto probabile che non si arriverà allo spegnimento totale. Lo stato attuale degli eventi potrebbe infatti portare alla decisione - a mio avviso più appropriata - di rinnovare le centrali ancora attive, che risalgono agli anni 70. 

Ovviamente non possiamo dire che il nucleare sia perfetto, ma non possiamo nemmeno negare i benefici che può portare e i grandi passi in avanti che sono stati fatti. Non lo escludiamo a prescindere ma accogliamolo ed integriamolo con le altre fonti di energia green e salviamo il nostro Pianete. 

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