DRESSO ECONOMIA CIRCOLARE FASHION - L’industria della moda è una delle più grandi e influenti. È la sesta per creazione di posti di lavoro ma anche la quinta per creazione di schiavitù moderna e la seconda più inquinante al mondo. In questo senso la sostenibilità è un’esigenza e l’innovazione digitale una grande opportunità. I paradigmi di consumo e i modelli di business stanno cambiando. L’innovazione sostenibile del settore non è un trend stagionale ma un processo dettato da una nuova consapevolezza che sostiene alcuni temi principali: tracciabilità, trasparenza, circolarità, ri-uso e ottimizzazione. Le aspettative delle nuove generazioni verso la sostenibilità sono alte. La molteplicità dei canali digitali permette alle aziende di creare con loro un nuovo dialogo accessibile e di facile comprensione. La sfida del cambiamento in questi termini può davvero portare alla realizzazione del futuro.
La moda per come la conosciamo non è più sostenibile. Solo per darvi un’idea dell’inquinamento legato a questo settore, negli ultimi 8 anni la produzione di capi d’abbigliamento è aumentata del 100%. Il dato è impressionante se lo vediamo in progressione numerica. Se il sistema non cambia i propri parametri nel 2050 il nostro pianeta dovrà sostenere una produzione di fibre tessili 320 volte superiore a quella del 2013. Senza fare allarmismi, l’impatto della moda nel nostro ecosistema è già al collasso.
Gli sviluppi tecnologici e la digitalizzazione si riflettono trasversalmente su aspetti sociali, culturali e anche creativi, semplificando e migliorando. Fare innovazione digitale non vuol dire soltanto utilizzare nuove tecnologie, ma anche sfruttarle al meglio per ottimizzare modelli di business e renderle accessibili. La sfida è trovare soluzioni che siano al tempo stesso ECOlogicamente ed ECOnomicamente sostenibili. Chi troverà le formule migliori avrà enormi possibilità nel mercato.
“Il nostro obiettivo è quello di sensibilizzare le persone riguardo l'impatto che i loro guardaroba e scelte di consumo hanno sul nostro pianeta” - Enrico Pietrelli
La possibilità di creare nuovi spazi digitali in cui persone e brand possono interagire permette di diminuire le distanze e di creare dialoghi inclusivi. La digitalizzazione è un’opportunità che consente alle aziende di veicolare valori nuovi e vicini alle persone. La blockchain permette di tracciare ogni transazione, i tag NFC creano un’identità digitale ai prodotti che ne garantisce autenticità e trasparenza. La tracciabilità permette di rendere profittevole l’economia circolare per l’industria del fashion e la trasparenza di portare le esigenze delle persone al centro del business.
Il rapporto con i consumatori non finisce con la vendita, la tecnologia permette di estendere le interazioni tra clienti e aziende anche durante il periodo di utilizzo del prodotto stesso, aumentando i touchpoint tra domanda e offerta e attivando strategie di retention, upselling e cross selling.
Abbiamo parlato di questo argomento con Enrico Petrelli, ideatore di “Dresso”, una start-up che unisce moda, sostenibilità e blockchain.
“Nel corso degli anni ho approfondito la conoscenza della tracciabilità dei prodotti, della blockchain e delle tecnologie legate agli NFC (near-field communication) e Dresso è la risposta al problema di come rendere l’economia circolare profittevole per il fashion system.
Dresso è il social in cui le persone possono condividere i propri outfit, taggare i prodotti che indossano e creare il proprio guardaroba. Tutti possono ispirare e farsi ispirare dalla community per:
Il modello di tracciabilità che abbiamo brevettato ci permette di associare i prodotti a certificati digitali univoci, cioè tag NFC, in modo da tracciarne i passaggi di proprietà per tutto il ciclo di vita e scriverli in blockchain. In questo modo riusciamo a garantire agli acquirenti l’originalità dei prodotti anche pre-owned e ai brand una commissione in ogni momento in cui il prodotto viene ri-venduto durante il suo ciclo di vita.
Il nostro obiettivo è quello di sensibilizzare le persone riguardo l'impatto che i loro guardaroba e scelte di consumo hanno sul nostro pianeta, promuovendo il riutilizzo dei capi e gli acquisti second hand. Vorremmo, inoltre, che anche le aziende siano incentivate ad allungare il ciclo di vita del prodotto diminuendo così il cost per wear dei capi.”
“Una volta condivisa la nostra visione della moda con la community italiana, abbiamo intenzione di espanderci all’estero. I primi mercati che vorremmo esplorare sono quello francese e quello tedesco. Entro il 2024 abbiamo intenzione di aprire i mercati dell’Europa del nord e entro il 2025 i mercati anglofoni.
Abbiamo intenzione di allargare il nostro database di prodotti attivando collaborazioni con tutti i più importanti fashion brand del panorama europeo. Entro la fine del 2026 avremo ottenuto circa un milione di download dell’app con una community attiva di oltre 200.000 utenti.”
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Viola Meacci frequenta il corso di studi di Ingegneria Biomedica presso l’Università di Pisa. Le sue capacità organizzative le permettono di gestire un nutrito gruppo di autori. Editrice, Account Manager e User Interface & SEO sono alcune delle sue mansioni attualmente.