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Come vive il calciomercato un giocatore? Lo abbiamo chiesto a Davide Moscardelli

18 Gennaio 2023
- Di
Viola
Categorie:
Grafica con pallone e scritta calciomercato
Tempo di lettura: 2 minuti

Nato a Mons, in Belgio, da famiglia di origini romane, Davide Moscardelli è un ex calciatore, nel ruolo di centrocampista. In Italia ha militato anche in Serie A con Chievo e Bologna, guidato dal tecnico Stefano Pioli. Lo abbiamo intervistato per capire come funziona il calciomercato dal punto di vista di un giocatore. 

Calciatori e Calciomercato: le parole di Davide Moscardelli

Quanto conta il procuratore nelle trattative di calciomercato?

Ormai conta tantissimo soprattutto per i giovani che si affacciano per la prima volta nel calcio professionistico. Per essere proposti alle squadre è indispensabile.

Come vive un giocatore i rumors di calciomercato che vengono diffusi dalla stampa? Possono influire sul rendimento?

Non tanto i rumors dei giornalisti ma può influire sul giocatore l’effettiva trattativa in corso che può distogliere la concentrazione dalla partita. Se i rumors non hanno un fondo di verità personalmente, penso non influiscano proprio.

Da cosa viene influenzato il calciomercato, ci sono fattori esterni o interni al calcio che ne possono modificare l’andamento?

Questa domanda forse va fatta ai procuratori, da calciatore non so esattamente cosa può influenzare dall’esterno. Immagino che le trattative più complicate siano quelle con le contropartite, i prestiti, gli scambi tra giocatori. Ad esempio convincere un giocatore più giovane ad andare in una nuova squadra per consentire un’altra trattativa di un giocatore con più esperienza.

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Come si calcola il valore di un giocatore e di conseguenza il prezzo del suo cartellino?

Questa è una domanda che si fanno un po’ tutti, come si fa? A mio avviso non c’è una regola fissa. Quando si parla di grandi campioni più o meno si può sapere. Il problema avviene sul giocatore un po’ meno conosciuto, magari di un’altra categoria, non esistono solo i campioni che militano in serie A, ci sono tanti professionisti anche nelle categorie inferiori e il lavoro è sempre lo stesso quindi è lì più difficile determinarne il valore. 

Avviene spesso che un giovane straniero è valutato più di un giovane italiano e spesso non si sa il perché. Io ho pensato perché vengono lanciati un po’ prima e quindi hanno maggiore esperienza, ma è una mia valutazione.

Che differenza fa per un giocatore, a livello economico, militare in un campionato estero rispetto alla Serie A?

Purtroppo non saprei dirti perché ho sempre giocato in Italia, diciamo che da quello che si sa, guardando i contratti dei top player di Serie A effettivamente all’estero valgono e guadagnano di più.

Nelle trattative di calciomercato pesa più la volontà del giocatore o del club di appartenenza?

Allora dovrebbe essere al 50% per entrambi: la società cerca di convincere il giocatore che comunque ha sempre l’ultima parola.

Come è cambiato, se lo ha fatto, il calciomercato dal tuo ingresso in questo mondo a oggi?

È cambiato moltissimo in questi ultimi anni, basta vedere le tante trasmissioni in tv che ne parlano e vari rumors di cui abbiamo già parlato, dei dettagliati retroscena delle trattative.

Quale è il rischio per i giovani calciatori, con indubbio talento, che partono subito con quotazioni di mercato molto alte?

Le quotazioni alte di un giocatore giovane, come abbiamo detto non sappiamo bene come vengono date, possono influire su di lui perché naturalmente ci sono altrettante alte aspettative, c’è un rischio da parte della società ma anche per il giocatore che non può ‘bruciarsi’ se non fa bene. Partendo da uno standard alto e facendo bene può solo migliorare.

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