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Al via Expo Dubai, tra mobilità e sostenibilità

16 Novembre 2021
- Di
Viola
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Tempo di lettura: 3 minuti

EXPO DUBAI - Porta nel nome la data 2020, ma si svolgerà da ottobre 2021 a marzo 2022 l’Expo Dubai 2020. Nonostante l’anno di ritardo ha aperto i battenti e si presenta come il primo grande evento internazionale dopo lo stop imposto dalla pandemia.

Expo Dubai 2020

Con l’accompagnamento della voce di Andrea Bocelli e altri famosi cantanti il primo ottobre 2021 l’Expo Dubai ha aperto le porte di tutte le installazioni presenti. Sono 192 i Paesi partecipanti con un'aspettativa di pubblico di 25 milioni dilatati in 6 mesi. È il primo grande evento internazionale a svolgersi nel periodo pandemico, ma i riconoscimenti da elogiare sono ben altri. Si tratta infatti della più grande Esposizione Universale realizzata fino ad ora e la prima a svolgersi nella regione ME.NA.SA (Medio Oriente, Nord Africa e Asia meridionale).

Ogni padiglione, installazione, evento e tutto ciò che è presente all’interno dell’esposizione verte su tre principali tematiche: opportunità, mobilità e sostenibilità sotto il filo conduttore di “Connecting Minds, Creating the Future”. Lo scopo dell’Expo non è solo quello di mostrare bellezze architettoniche, ma di portare organizzatori e visitatori a riflettere su problemi importanti e a studiare insieme le possibili soluzioni. Tutto questo sfruttando una sito di esposizione pari a 4.38 km quadrati.

Il Padiglione Italia 

Tra le eccellenze presentate a Expo Dubai si inserisce il Padiglione Italia. Realizzato grazie a 70 partner istituzionali, oltre 50 imprese sponsor, 15 Regioni e 30 Università presenterà nel corso dei 182 due giorni di apertura numerose manifestazioni ed eventi all’insegna del motto La Bellezza unisce le Persone, motto di inaugurazione dell’Esposizione. Non solo anche i temi principali, opportunità, mobilità e sostenibilità sono affrontati a 360°. Già il modo in cui la struttura stessa del padiglione è stata pensata e realizzata si inserisce all’interno di economia circolare. Le pareti sono realizzate con gomene in plastica riciclata, ignifuga; le vernici utilizzate sono ricavate con i resti del caffè e delle bucce di arancia. Il progetto dell’architetto Italo Rota è pensato per consumare CO2 e non essere mai dismesso.

La copertura del padiglione, realizzata da Fincantieri, è costituita da tre scafi rovesciati che riproducono la bandiera italiana e che dopo marzo verranno messi in mare e percorreranno le vie navali per tutto il mondo. Anche se dichiarano Rota e Carlo Ratti, altro autore del progetto:

“In realtà i tre scafi sono piaciuti così tanto che gli Emirati potrebbero trattenerli più a lungo e comunque sono l’esempio di un’architettura sempre più trasformabile e mutevole nel tempo. In pratica si tratta di un’architettura circolare e installativa, completamente smontabile e riusabile”.

L’ingegno e l’innovazione del nostro padiglione si nascondono soprattutto dietro il sistema di aerazione. All’interno dei 3.500 metri quadrati per 27 metri d’altezza non è presente l'aria condizionata, ma chi vi entra non se ne accorge, nonostante i 40 gradi esterni. A spiegare il perché è lo stesso Rota: “Le facciate non sono muri», spiega, «ma file di gomene realizzate con plastica riciclata ignifuga che fanno passare il vento. Siamo vicini al deserto e il vento, che qui è costante, crea una ventilazione interna. L’aerazione è aiutata dalle superfici di acqua orizzontale, che sfruttano le antiche tecniche di raffrescamento evaporativo delle zone desertiche, contribuendo ad abbassare la temperatura percepita”.

I progetti ospitati dal Padiglione Italia di Expo 2020

Già di per sé il Padiglione Italia rispetta tutti i principi base che Expo Dubai vuole promuovere. Ma ciò non basta e grande peso e rilevanza hanno i progetti che vi sono presentati. Stiamo parlando ad esempio dell'installazione Terna "Driving Energy”. Si tratta di un’opera d’arte dell’artista Marianna Masciolini che rappresenta sotto tre forme differenti i concetti di sostenibilità, innovazione e digitalizzazione. Si tratta di un progetto realizzato per sensibilizzare i temi che i grandi del pianeta dovranno affrontare alla COP26. Il progetto è costituito da una rete che si estende per tutto il Padiglione Italia e guida il visitatore lungo il tour al suo interno, metafora della rete elettrica che porta luce nelle nostre case.

L’economia delle auto elettriche, con Hamid-Reza Khoyi

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